更級日記, letteralmente
"Diario" di Sarashina, tradotto in italiano con
Le memorie della dama di Sarashina.
E' una rievocazione a distanza di 40 anni di vari eventi di una vita.
L'autrice/protagonista è una donna di cui non sappiamo il nome, ma (come succede spesso con le autrici di Nikki del periodo Heian) le viene attribuito il nome del parente più importante e il grado di parentela con questa persona: nel suo caso è la figlia di Takasue della famiglia Fujiwara.
La famiglia Fujiwara (imparentata con la famiglia di
Murasaki Shikubu) era una famiglia nobiliare del Giappone Heian composta per lo più da intellettuali, motivo per cui l'autrice del
Sarashina Nikki si è acculturata, specializzandosi nella composizione di poesie.
Suo padre era un governatore di provincia, ed è da qui che parte la storia.
La protagonista si presenta come una ribelle: vive all'estremità del Tokaido (strada che collega la capitale Heian alle provincie orientali), e successivamente intraprenderà un viaggio verso la capitale, poichè il padre ha ottenuto un incarico alla corte imperiale. La descrizione di questo viaggio durato 3 mesi è molto lunga e dettagliata, per questo si pensa che inizialmente questo fosse solo un diario di viaggio.
Essendo già di per sé emarginata (venendo dalla provincia), non riesce ad inserirsi nella società (anche se è una dama di corte) poichè ha altre aspirazioni rispetto alle donne dell'epoca: ama molto la lettura dei
Monogatari, e, come una Madame Bovarie nipponica, si rifugia in un mondo tutto suo.
Aspirando ad una vita come quella delle eroine dei suoi amati
Monogatari, si riscoprirà molto delusa dalla vita nella capitale: una casa fatiscente, una vita coniugale triste, le morti della sorellastra e della matrigna (a cui è molto affezionata) e l'abbandono del padre, costretto a tornare in provincia.
A 53 anni, quando compila questa raccolta di memorie, anche il marito muore, e lei si ritrova nella sua solitudine a compiangere se stessa e la vita che ha trascorso, leggendo letture peccaminose e abbandonando le letture sacre che l'avrebbero potuta consolare nei momenti di maggior difficoltà.
Il
Sarashina Nikki è chiamato così in riferimento al monte di Sarashina, visibile dalla casa della protagonista, in cui, secondo un'antica leggenda, venne abbandonata una donna anziana.
L'intera opera è oggi vista come un monito per le donne dell'epoca per dare maggior importanza alle sacre scritture e alle pratiche religiose.
Il manoscritto fu ritrovato nel tredicesimo secolo da Fujiwara no Teika. Teika lo ricopiò, ma questa sua prima trascrizzione andò perduta; il manoscritto da cui lavorò era esso stesso una copia di una trascrizione andata perduta. Nel diciassettesimo secolo, la trascrizione di Teika fu ritrovata, ma l'ordine delle pagine era sbagliato, rendendo il diario quasi impossibile da comprendere. Nel 1924, Nobutsuna Sasaki e Kōsuke Tamai, due ricercatori di letteratura classica, esaminarono il manoscritto originale di Teika, e scoprirono che l'ordine delle pagine era stato cambiato e favorirono la rivalutazione del
Sarashina Nikki. E' da questa versione che le nuove edizioni e traduzioni sono tratte.
Il manoscritto di Teika
L'edizione italiana, edita da Marsilio, è stata tradotta e curata dalla (mia!) professoressa Carolina Negri.
Edited by Takochan - 3/1/2009, 13:36