Aikido

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†Lady Zagarth†
view post Posted on 27/10/2008, 10:30




Aikidō 会気道 (scritto in kanji) o anche 会氣道 (usando un kanji più antico) è una moderna arte marziale giapponese praticata sia a mani nude sia con le armi bianche tradizionali del Budo giapponese di cui principalmente: "ken" (spada), "jo" (bastone) e "tanto" (il pugnale).
I praticanti sono chiamati aikidoisti (合気道家, aikidōka).
La disciplina dell'Aikido fu sviluppata da Morihei Ueshiba (植芝盛平) anche chiamato dagli aikidōka Ōsensei (翁先生, "Grande maestro") a cominciare dagli anni trenta del '900.

Significato del termine 会氣道 (aikido)

Il nome aikido è formato da tre caratteri sinogiapponesi: 会 (ai), 氣 (ki), 道 (do) la cui traslitterazione è la seguente:
会 (ai) significa "armonia" e nel contempo anche "congiungimento" ed "unione"
氣 (ki) è rappresentato dall'ideogramma giapponese 氣 che, nei caratteri della scrittura kanji, raffigura il "vapore che sale dal riso in cottura". Significa "spirito" non nel significato che tale termine ha nella religione ma nel significato del vocabolo latino "spiritus", cioè "soffio vitale", "energia vitale". Il riso, nella tradizione giapponese, rappresenta il fondamento della nutrizione e quindi l'elemento del sostentamento in vita ed il vapore rappresenta l'energia sotto forma eterea e quindi quella particolare energia cosmica che spira ed aleggia in natura e che per l'Uomo è vitale. Il 氣 "ki" è dunque anche l'energia cosmica che sostiene ogni cosa. L'essere umano è vivo finché è percorso dal "ki" e lo veicola scambiandolo con la natura circostante: privato del "ki" l'essere umano cessa di vivere e fisicamente si dissolve
道 (dō) significa letteralmente "ciò che conduce" nel senso di "disciplina" vista come "percorso", "via", "cammino", in senso non solo fisico ma anche spirituale.
会氣道 (ai-ki-do) significa quindi innanzi tutto: «Disciplina che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo».
Ueshiba Morihei, il fondatore dell'Aikido, usava dire che l'Aikido anela sinceramente a comprendere la natura, ad esprimere la gratitudine per i suoi doni meravigliosi, ad immedesimare l'individuo con la natura. Quest'aspirazione a comprendere e ad applicare praticamente le leggi della natura, espressa nelle parole "ai" e "ki", forma l'essenza ed il concetto fondamentale dell'arte dell'Aikido.

Storia ed evoluzione dell'Aikido

La storia e l'evoluzione dell'aikido non può prescindere, almeno nella sua fase iniziale, dalla vita del suo fondatore Morihei Ueshiba (Ōsensei 翁先生,Tanabe 1883 - Tokyo 1969).
L'Aikido ha infatti conosciuto due distinte fasi evolutive che possono essere identificate in modo abbastanza agevole: la prima intimamente collegata al percorso evolutivo dello studio del Budo giapponese da parte del fondatore ed una seconda a partire dagli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, periodo in cui l'Aikido iniziò la sua rapida affermazione nel mondo intero, in modo particolarmente veloce e ramificato a decorrere dagli anni successivi alla morte del suo fondatore.

Prima fase: evoluzione dello studio del Budō da parte del fondatore

Le basi tecniche ed i principi della pratica delle arti marziali seguita dal fondatore, differirono grandemente a seconda delle epoche di evoluzione del percorso del suo studio delle arti marziali e della realizzazione della propria personale concezione del Budō (武道).

Era Taishō 大正 (1912-1926)

Il fondatore in questo periodo si dedicò a numerose forme di Bujutsu (武術) ed in particolare approfondì la pratica del "Daitôryû Aikijujitsu" (大東流合気柔術) sotto la guida di Sokaku Takeda (武田惣角), 35° successore della Scuola Daito.
In quest'epoca il fondatore impostò la pratica sui kata.
Fra le scuole di Jujitsu (柔術), oltre a quelle che si basavano principalmente sul combattimento corpo a corpo e sul combattimento a terra, ne esistevano anche alcune che avevano tramutato i movimenti e le tecniche di spada in tecniche di tai-jutsu. La scuola Daitôryû di Aizu insegnata dal Maestro Takeda ed in cui il fondatore dell'Aikido si distinse quale migliore allievo, fu una delle più rappresentative.
Nel 1919 avviene il primo incontro con Onisaburo Deguchi, capo carismatico della setta religiosa Ōmoto-kyō [1] da cui verrà fortemente influenzata l'ispirazione della sua evoluzione spirituale.
Nel 1922 completa i suoi studi del Daitôryû Aikijujitsu e riceve da Sokaku Takeda il diploma "Kyoju Dairi",[2] grado di istruttore che lo certifica quale rappresentante della Scuola Daito.
Nel 1925 Ueshiba ebbe la sua prima occasione di "risveglio spirituale" quando, sfidato da un alto ufficiale della marina scettico sulle sue effettive abilità nella difesa senz'armi contro un avversario armato, invitato da questi a fornire una dimostrazione delle sue reali capacità, dopo aver avuto pieno successo nel disarmare a mani nude l'ufficiale armato di bokken vanificando il suo attacco al primo colpo, provò un improvviso mutamento interiore che lo rese capace di interpretare in una luce nuova il suo rapporto non solo con il Budō ma anche nei confronti di ogni aspetto della realtà esteriore.[3]
Il Fondatore ebbe anche altre occasioni di esperienze similari che, unitamente all'idea religiosa trasmessagli da Deguchi che sosteneva che l’Arte è la madre della religione e l’Arte permette la nascita della religione, lo spinsero ad un collegamento sempre più stretto fra "Arte" e "religiosità" favorendo in lui il raggiungimento di una visione religiosa delle Arti marziali e del Budō.[4]
Questa sua peculiare ispirazione nel campo delle Arti marziali, fece maturare in Ueshiba il convincimento che, a partire dall'Arte e dalla sua capacità di elevare la spiritualità dell'Uomo, si possa arrivare a risolvere il problema esistenziale e religioso dell'Uomo stesso e quindi che ciò era possibile di riflesso anche in relazione alle "Arti" militari.
Questo convincimento condusse Ueshiba sempre più ad interiorizzare la propria pratica delle Arti marziali e, passando attraverso diverse crisi mistiche, alla fine concepì la visione del Budō come armonizzazione del Sé individuale con il Sé dell'Universo e da questa concezione la sua pratica delle Arti marziali si modificò fino ad assumere quei connotati di forme che il Fondatore definì "Ai-Ki-Do", cioè la sublimazione delle Arti marziali nell’essenza stessa dell’aspirazione spirituale, etica e sociale del Budō giapponese.


Seconda fase: sviluppo e diffusione in Giappone e nel mondo

L'Aikido si diffonde in Giappone (1931-1947)

Nel 1940 la Fondazione Kobukai viene ufficialmente riconosciuta dal governo giapponese: inizia ad Iwama-Machi, nella prefettura di Ibaraki, l’allestimento di un luogo all’aperto per la pratica.

Nel 1942 viene ufficialmente adottato il nome "Aikido"

Nello stesso anno il figlio Kisshomaru Ueshiba diviene presidente della Fondazione Kobukai.
Nella primavera del 1943 il fondatore decise di abbandonare tutti gli impegni fino ad allora presi nei confronti dell'esercito, della marina e del mondo delle arti marziali per rifugiarsi nella cittadina di Iwama, Prefettura di Ibaragi, dove si dedicò all'agricoltura, coniugando la sua passione per le arti marziali all'amore per la natura.
È in questa fase che si venne a creare:

"L'Aikidô in quanto Via di tutti coloro che coltivano il grande amore per il cielo e la terra".

È questa l'epoca, dal dopoguerra in poi, in cui l'aikidô fu presentato al pubblico e si venne a diffondere in tutto il mondo.

L'Aikido si espande nel mondo (dal 1947 ~)


Nel 1947-1948 avvenne la riorganizzazione del Kobukai che diventa "Fondazione Aikikai" e Kisshomaru Ueshiba diventa Direttore Generale della Fondazione Hombu Dojo.
In questi anni emerge la figura di Koichi Tohei, 8° dan [7],uno fra i migliori allievi del Fondatore dal quale, negli anni dell'immediato dopoguerra, ricevette l'incarico di rappresentarlo quando eccellenti praticanti di altre arti marziali provenienti dall'intero territorio del Giappone ed anche dall'estero, increduli sull'efficacia delle armoniose e non violente tecniche d'Aikido, si recavano personalmente all'Hombu Dojo Aikikai di Tokyo per sfidare la fama d'invincibilità che l'Aikido si stava procurando in Giappone e che man mano iniziava a diffondersi anche all'estero: nessuno di questi sfidanti fu mai in grado di superare il primo incontro con il valentissimo Tohei, per cui il Fondatore non ebbe mai più bisogno di rispondere personalmente ad alcuna delle sfide che in quegli anni ancora si usava portare ai capiscuola dei vari stili delle arti marziali.
L'indiscussa superiorità e qualità tecnica dell'Aikido praticato da Tohei, fece sì che nel maggio del 1956 il Fondatore stesso gli conferisse l'incarico di "Capo del corpo insegnanti" (Shihan Bucho) [8] dell'Hombu Dojo Aikikai e lo designasse quale inviato ufficiale e proprio rappresentante nelle prime occasioni di presentazione dell'Aikido all'estero.
Nel 1953 Tohei si reca per la prima volta in occidente, alle isole Hawai (località occidentale di grande valenza strategica per il suo legame con i noti accadimenti di Pearl Harbor che segnarono l'inizio delle ostilità belliche verso gli U.S.A. da parte del Giappone), dove presenta l'Aikido passando anche qui attraverso numerose sfide da parte degli increduli praticanti americani di svariate arti marziali, inclusi rappresentanti di vari corpi armati militari americani particolarmente addestrati nei tradizionali sistemi occidentali di lotta e di combattimento corpo a corpo.
Tohei sbigottì talmente i suoi sfidanti americani, che la rivoluzionaria tecnica dolce ed armoniosa dell'Aikido divenne immediatamente fortemente ambita in ogni parte degli U.S.A. e quindi fra gli anni 1953~1963 Tohei fu di fatto completamente assorbito nel compito di divulgazione dell'Aikido attraverso oltre 21 stati degli U.S.A.
L'opera di divulgazione dell'Aikido negli U.S.A. culminò nel marzo del 1961, quando Ueshiba Morihei fu accompagnato da Tohei in un viaggio alle Hawai e successivamente Tohei espanse la sua opera di diffusione nei diversi continenti del mondo.
Ben presto sulla scia del successo riportato da Tohei, altri allievi diretti del Fondatore iniziarono a viaggiare per il mondo per far conoscere questa nuova disciplina giapponese e partecipare al mondo intero il messaggio etico e spirituale in esso contenuto.
Nel 1967 viene inaugurato il nuovo Hombu Dojo; in occasione dell’inaugurazione il Fondatore tiene la sua ultima dimostrazione in pubblico. La città di Tokyo riconosce ufficialmente l’insegnamento dell’Aikido. Il 26 aprile 1969 il Fondatore muore, all’età di 86 anni. Gli viene conferita l’onorificenza postuma dello Zuihosho.
Il figlio Kisshomaru Ueshiba diviene il secondo Doshu dell'Hombu Dojo Aikikai, all’età di 48 anni.
Nel 1974 vengono gettate le basi per la I.A.F. (International Aikido Federation), di cui il Doshu Kisshomaru Ueshiba viene nominato presidente a vita e nel 1976 si tiene a Tokyo il primo congresso della I.A.F. con la partecipazione di oltre 400 delegati da 29 nazioni.
Il 4 gennaio 1999 muore Kisshomaru Ueshiba, dopo 30 anni alla guida dell’Aikikai
Il figlio Moriteru Ueshiba diviene il terzo Doshu dell'Hombu Dojo Aikikai, all’età di 48 anni, dopo 24 anni dalla sua prima apparizione in pubblico.


(fonte: Wikipedia

P.s: per qualsiasi correzzione e/o aggiunta fate pure eh XD ho riportato bene o male tutto quello che Wikipedia ha offerto
 
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GMIthe26
view post Posted on 27/10/2008, 14:15




volevo iniziarlo a fare quest'anno ma visto che mi fanno fare 4 allenamenti di basket e due partite anziche una partita e 3 allenamneti ho rinunciato...peccato spero di poterlo fare quando sarò più libero
 
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†Lady Zagarth†
view post Posted on 27/10/2008, 22:15




Bè conta che io ho fatto la prima lezione e avrei voluto continuare, ma il ragazzino dove lavoro finisce automaticamente alle 8/8 e un qaurto il lunedì e giovedì quando la lezione inizia alle 8 meno un quarto -_____- rosicata assurda
 
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GMIthe26
view post Posted on 9/12/2008, 16:09




che sfiga XD
 
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3 replies since 27/10/2008, 10:30   118 views
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